Il settore della cannabis light è in forte crescita, quindi consigliamo vivamente di intraprendere un percorso di coltivazione di questa meravigliosa pianta. Ci sono, però, alcuni aspetti burocratici che vanno formalizzati affinché si possa avviare un business grazie alla canapa industriale. In questo articolo vi daremo un excursus per non abbandonarvi in questo nuovo percorso che state eventualmente percorrendo.
Così, l’imprenditore che desidera avviare un’attività di coltivazione e vendita di cannabis light dovrà:
- divenire un agricoltore diretto, rispettando i requisiti di natura soggettiva e oggettiva previsti dalla normativa. Tra i più importanti ricordiamo l’impegno diretto – con il proprio lavoro o quello della propria famiglia – a garantire almeno un terzo del fabbisogno lavorativo aziendale. L’attività deve inoltre essere svolta in maniera professionale, ovvero abituale, e deve altresì essere svolta in maniera prevalente;
- aprire una partita IVA presso la Camera di Commercio di competenza territoriale. Trattandosi di un’attività agricola, bisognerà fare richiesta di apertura di apposita partita IVA agricola, potendo usufruire anche delle agevolazioni fiscali previste.
In aggiunta a quanto sopra, l’imprenditore agricolo dovrà altresì assolvere i suoi obblighi previdenziali e assicurativi, con il relativo versamento dei contributi assistenziali. Infatti chiunque esercita attività agricola ha l’obbligo di iscriversi all’INPS e versare i relativi contributi previdenziali (se l’attività agricola è l’unica attività o quella prevalente, nella gestione lavoratori autonomi agricoli). L’importo dei contributi è calcolato sulla base del reddito agrario.
È anche consigliato (ma non obbligatorio) sottoscrivere una specifica polizza assicurativa per la propria attività agricola, a tutela di fabbricati, macchinari, attrezzature, serre, prodotti e scorte.