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Diminuisce la criminalità grazie alla cannabis light

Uno studio pubblicato sulla rivista European Economic Review svela che la canapa legale ha colpito al segno la criminalità organizzata, mostrando che la legalizzazione della  cannabis leggera in Italia ha ridotto nel giro di poco più di un anno la quantità di marijuana spacciata e i relativi ricavi delle organizzazioni criminali.

Gli studiosi hanno incrociato i dati forniti dalla polizia sui sequestri di cannabis illegale con le vendite di cannabis light registrate fino a marzo 2018 a partire dal dicembre 2016, ovvero dall’entrata in vigore della legge n.242 del 2016: ma i dati più significativi sono quelli a partire dal maggio 2017, ovvero da quando è diventato disponibile sul mercato il primo raccolto successivo alla legge n.242.
 Ed è stato evidenziato che, nel breve arco temporale considerato, la legalizzazione della cannabis light ha portato a una riduzione di circa l’11% dei sequestri di marijuana per ogni cannabis shop. Una percentuale che, tradotta in chili di cannabis illegale confiscata, sta a significare un calo dei sequestri di marijuana pari a 6,5 chili per ogni negozio specializzato in prodotti a base di cannabis.

Queste stime consentono di calcolare le entrate perdute per le organizzazioni criminali: solo per quanto concerne la marijuana, escludendo l’hashish e le piante di cannabis illegali, ammontano a circa 200 milioni di euro all’anno.

I ricercatori parlano di un “effetto di sostituzione” inatteso nella domanda tra cannabis legale e cannabis illegale. Quali sono i motivi del successo della canapa leggera? Possono essere diversi: dal voler evitare effetti stupefacenti eccessivi, al preferire un prodotto dall’origine controllata. E, molto probabilmente, un ruolo di tutto rispetto è giocato dal non doversi rivolgere al mercato illegale per effettuare l’acquisto.

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