“Quando con i colleghi brasiliani abbiamo dimostrato che il CBD era un potente farmaco antiepilettico nei pazienti, nessun lavoro clinico su questo argomento è stato svolto altrove per decenni. Tuttavia negli Stati Uniti, circa un decennio fa, genitori e pazienti hanno appreso che il CBD può aiutare i loro bambini epilettici e hanno iniziato a usare cannabis con alti livelli di CBD. Alla fine fu approvato un ampio studio clinico. Ha dimostrato che il CBD è davvero un buon agente antiepilettico nei bambini. C’era davvero bisogno di aspettare 30 anni? Migliaia di bambini avrebbero potuto essere aiutati prima”.
Questo passaggio, tratto dalla prefazione di Raphael Mechoulam, considerato il padre della ricerca sulla cannabis per le sue innumerevoli scoperte, a partire da quella del THC, spiega perfettamente l’evoluzione che la cannabis ha avuto dalla scienza moderna.
Così, è stato pubblicato un nuovo libro sulla canapa dallo scrittore Mario Catania, chiamato “Cannabis. Il futuro è verde canapa”, edito da Diarkos, e secondo il professore Catania adesso ci troviamo nella terza fase della ricerca sulla cannabis.
Infatti, la prima fase ha riguardato la pianta e le oltre 600 sostanze che contiene e agiscono in sinergia, la seconda si è concentrata sul sistema endocannabinoide, presente nell’uomo e in tutti gli animali, mentre la terza è quella odierna, in cui gli scienziati stanno studiando proprio questi endocannabiniodi per utilizzarli quali nuova medicina del futuro.
Nel libro trova ampio spazio la legalizzazione della cannabis che, partita dall’Uruguay, ha contagiato 11 stati USA, il Canada, e altri paesi che si apprestano a seguirne le orme. Prima tra tutti la Germania, visto che il partito di Angela Merkel, ha recentemente aperto alla legalizzazione della cannabis. Perché, “là dove non sono arrivate le pur nobili ragioni degli antiproibizionisti, ci sono arrivati i soldoni, che parlano una lingua comprensibile a tutti”, leggiamo nel libro che riporta i dati economici e i benefici sociali che arrivano dagli USA.
Ad oggi la legalizzazione della cannabis ha creato oltre 200mila posti di lavoro a tempo pieno e 300mila considerando tutto l’indotto, dei quali 64mila solo nel 2018.
Ma oltre ai soldi la legalizzazione sta portando benefici sociali: quello che prima alimentava la criminalità organizzata oggi viene speso per creare borse di studio per gli studenti, per costruire alloggi per i senza tetto e per fare campagne di informazione, mentre le forze dell’ordine possono concentrarsi sui veri crimini con risultati che nello stato di Washington sono stati certificati dallo studio di un’università.
Canapa che: “E’ una risorsa rinnovabile pressoché inesauribile, che ha accompagnato l’umanità per millenni e può essere una valida alleata nelle sfide future che riguardano il clima, il pianeta e i livelli di CO2”, si legge.
E noi non possiamo che essere d’accordo, dato che conosciamo tutti gli strepitosi benefici che la nostra amata pianta può portare alle cose, alle persone, agli animali, all’ambiente ed all’intero pianeta Terra.