Vi siete mai chiesti se faccia più male fumare sigarette o cannabis? Siete nel posto giusto: in questo articolo ne esamineremo i dettagli e confuteremo tutti i vostri dubbi.
Partendo dal presupposto che fumare cannabis è illegale, qui spiegheremo, in ogni caso, se fumare cannabis possa danneggiare i polmoni e l’apparato respiratorio in generale.
Quando si accende un joint si innesca un processo di combustione di materia vegetale, un fenomeno che può apparire simile a quello della combustione di sigarette ma che in verità è piuttosto diverso in quanto a composizione chimica.
È molto importante sottolineare che fumare sigarette confezionate porta ad introdurre un numero superiore di composti chimici cancerogeni e nocivi presenti in questi prodotti che potrete tranquillamente evitare rollando canne con cartine biologiche naturali e utilizzando cannabis, soprattutto light, certificata come biologica.
Ovviamente utilizzare tabacco insieme alla cannabis vi esporrà maggiormente all’inalazione di composti nocivi, ma potrete selezionare una qualità migliore e limitarne il più possibile l’utilizzo sino ad eliminarlo.
Oltre a questo dovete calcolare che la combustione della cannabis sprigionerà anche potenti antiossidanti: i cannabinoidi THC e CBD hanno sicuramente un effetto positivo sull’organismo e sono armi potenti contro la degenerazione cellulare e sono considerati efficaci protettori cellulari contro la corruzione data da sostanze tossiche.
L’altro lato della medaglia è che inalando il fumo di cannabis ricco di cannabinoidi introduciamo nelle vie aeree e portiamo ai nostri polmoni anche sostanze potenzialmente dannose, prodotti intrinseci al fenomeno della combustione.
Non importa quanto siano naturali, bio, organic o ricchi di cannabinoidi i vostri joint, dargli fuoco ed aspirare libererà sempre una percentuale di fumi che, specialmente se soffrite di problemi di salute polmonari, potrebbero essere pericolosi nel lungo periodo.
In ogni caso, i fumatori abituali di cannabis vengono comunque considerati donatori ideali di organi: infatti è scientificamente provato che non sono soggetti ad una maggiore incidenza di patologie cancerogene polmonari o riferite alle vie aeree ma possono solo essere più inclini a sviluppare infiammazioni o irritazioni delle alte vie respiratorie, a maggiore produzione di muco e bronchiti superficiali. Fortunatamente numerosi studi sostengono che questo fenomeno sia molto meno incisivo rispetto a quello mostrato da chi fuma tabacco e soprattutto che i fastidi dati da fumo di canapa siano particolarmente superficiali e inclini a limitarsi alle alte vie respiratorie.
Qualora voleste assumere cannabinoidi ma non vi piace fumare ci sono davvero tanti metodi: una delle più interessanti è la vaporizzazione, che consente di introdurre nel corpo un notevole quantitativo di cannabinoidi senza generare la combustione che sprigiona sostanze dannose.
Assumere per via orale la canapa mediante cibi arricchiti con cannabis è un’altra soluzione del tutto valida e priva di riscontri negativi per la salute: gli alimenti ad alto tenore di cannabinoidi hanno effetti piuttosto diversi da quelli ottenuti dalla vaporizzazione, l’innesco degli effetti è solitamente più lento (circa 1 o 2 ore) ma più intenso e duraturo, quindi è necessario essere attenti e sperimentare con cautela questa tipologia di consumo.