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La canapa terapeutica contro la sclerosi multipla

La sclerosi multipla è una patologia di tipo neuro-degenerativo, che può essere curata efficacemente grazie ai cannabinoidi. Già fino agli ’50 la canapa era in molti paesi di uso comune, specialmente per trattare patologie neurologiche ma, come ben sappiamo, dopo è stata purtroppo dichiarata illegale.

Nello specifico, la sclerosi multipla è una malattia che apporta lesioni al sistema nervoso centrale con una perdita di mielina in più aree del sistema: in queste aree demielinizzate si formano delle “placche” di tessuti lesi che spesso si localizzano negli emisferi cerebrali, con predilezione per i nervi ottici, il cervelletto e il midollo spinale.

Questa malattia può colpire ogni fascia d’età anche se spesso esordisce tra i 20 e i 40 anni, anche se è più frequente nelle donne.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i cannabinoidi hanno potenzialità sia per la gestione del dolore e il regredire della malattia; ma come possono contribuire CBD e THC a far stare meglio le persone con questa patologia?

La canapa ha dimostrato di agire favorevolmente su diversi meccanismi che determinano l’apoptosi (morte massiva e anomala dei neuroni) e sembra che siano quindi in grado di limitare la “degenerazione nervosa” e la progressione della malattia. Allo stesso tempo, alcune molecole del CBD sono molto efficaci per limitare l’insorgenza della fase infiammatoria dei tessuti nervosi. Non da meno, i cannabinoidi regolano il “traffico leucocitario” (il flusso d’azione dei globuli bianchi che attaccano i tessuti nervosi). Oltre a questo, i cannabinoidi hanno anche effetti antidolorifici, antiemetici, miorilassanti e antidepressivi, che risultano essere molto utili nella gestione dei sintomi caratteristici della sclerosi multipla.

Per fortuna molte nazioni, Italia compresa, hanno riconosciuto alla canapa capacità terapeutiche comprovate nei confronti della gestione dei sintomi della sclerosi multipla, mentre parecchi studi si stanno concentrando sulle possibilità curative che i cannabinoidi potrebbero rappresentare per questa malattia.

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