Oggi si è tenuto a Bolzano un incontro denominato “Approcci alternativi al disagio psichico”, che ha promosso l’uso della cannabis in sostituzione o ad integrazione degli psicofarmaci.
La ricerca effettuata da psicologi e psichiatri ha, infatti, evidenziato che talvolta la marijuana terapeutica può essere molto efficace per migliorare la qualità della vita di pazienti con disturbi psichici, evitando gli effetti collaterali dei farmaci canonici.
L’incontro è stato organizzato da Mad in Italy insieme al Cannabis Social Club di Bolzano, con il sostegno della Ripartizione della salute della provincia autonoma di Bolzano, e sono intervenuti biologi, psichiatri, sostenitori della tesi nonché un medico specialista in terapia del dolore.
All’interno del dibattito si è posta la marijuana terapeutica non come terapia sostitutiva, ma come aiuto nella ricerca dell’equilibrio dei malati, con un miglioramento della qualità della vita.
Purtroppo spesso si abusa di psicofarmaci, e la cannabis terapeutica potrebbe essere una valida soluzione anche per questo scottante nodo: però questa è difficile da essere prescritta, sia per la disinformazione che dilaga che per gli alti costi.
Alla presenza di Marcello Maviglia (psichiatra esperto in dipendenza da sostanze e promotore del Recovery in ambito socio-terapautico, autore di New paths to recovery e cofondatore di Mad in Italy), Dan Monticelli (esperto in gestione dell’organizzazione dei servizi sanitari in New Mexico e coautore di New paths in recovery), Laura Guerra (biologa e farmacologa, cofondatrice di Mad in Italy), Roberto Pittini (medico responsabile dell’ambulatorio di terapia del dolore di Merano) e Filomena Nuzzo (attivista), si parlerà di recovery e peer support.
Con la speranza che queste manifestazioni siano sempre più numerose e possano coinvolgere sempre più persone, non possiamo far altro che affidarci al buon senso delle istituzioni, affinché finalmente comprendano l’importanza delle fantastiche virtù della canapa anche in settore medico.