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La marijuana e le religioni

Sapete che esiste uno stretto collegamento tra cannabis ed alcune religioni? Si suppone che il tutto sia iniziato con l’uso della pianta quale incenso per le cerimonie, insieme ad altre erbe rilassanti.

Infatti, gli sciamani di numerose religioni antiche, grazie al THC ed al CBD, potrebbero aver avuto le prime esperienze mistiche, che assicuravano loro una via con le divinità.

Ciò che è certo è che la cannabis viene citata in molti testi sacri delle religioni più importanti al mondo tra le quali possiamo citare buddismo, taoismo, scintoismo, sufismo e addirittura cristianesimo oltre a far parte della tradizione orale religiosa di tantissime tribù africane e sudamericane.

Ad esempio, sembra che la cannabis sia stata citata nientemeno che nell’antico testamento, dove venivano citate le parole ebraiche “kaneh”, “kaneh ha-tob” e “kaneh-bosem” (tutte presenti diverse volte nel testo sacro e riferite alla produzione di oli sacri), ci si riferisse alla pianta di canapa e non come suggerito dalle traduzioni greche “calamo” ovvero canna o giunco. Certo questa è solo un’ipotesi ma molti linguisti l’hanno successivamente creduta veritiera.

Inoltre, molti testi taoisti menzionano l’uso della cannabis che veniva bruciata negli incensieri rituali per respirare i suoi “fumi allucinogeni”.

Anche nei Veda, i più sacri testi indù, la cannabis viene citata come una delle cinque piante sacre: si legge che un angelo abita le sue foglie e che la canapa è stata regalata agli uomini dalle divinità per compassione (affinché alcuni mortali potessero raggiungere la felicità e dimenticare la paura della morte almeno per qualche minuto). Anche oggi basta andare in india per vedere tantissimi baba e santoni fumare cannabis all’interno e fuori dai templi, sebbene per gli altri cittadini il consumo venga punito severamente dalla legge.

Poi c’è anche il rastafarianesimo, che è una religione monoteista nata negli anni ’30 grazie al predicatore giamaicano Leonard Howell che venera l’imperatore Haile Selassie I d’Etiopia come la reincarnazione di Gesù Cristo e identifica negli africani il popolo eletto e nell’Etiopia la terra promessa. Il rastafarianesimo è molto legato alla cannabis, anche se in modo particolare. Infatti i rastafariani non approvano l’uso della cannabis semplicemente per sballarsi e addirittura condannano l’uso di altre sostanze, come tabacco, caffeina, alcool o droghe pesanti, considerati veleni per il corpo e la mente. La cannabis è considerata invece l’erba della saggezza e viene consumata in un rituale religioso chiamato “sessioni di ragionamento” in una sorta di meditazione di gruppo che avvicina l’io spirituale interiore a Dio oppure usata per le sue caratteristiche medicinali dai guaritori locali.

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