Canapa e politica

La nuova normativa per la canapa in Ecuador

Anche l’Ecuador adesso ha riformato la propria normativa per ciò che concerne il settore della canapa industriale: infatti, durante il mese di settembre il parlamento di questa nazione sudamericana ha approvato una legge che ha innalzato all’1% il limite di THC consentito.

Il disegno di legge è stato votato con esito favorevole dalla maggioranza dei parlamentari, mentre 23 membri hanno scelto di astenersi dal voto e 20 hanno votato contro.

Questa riforma porterà sicuramente numerosi investimenti da parte di aziende statunitensi e canadesi, con il conseguente aumento del giro d’affari per l’intera filiera della canapa.

Nonostante le floride previsioni, nel dibattito pubblico c’è chi è contrario a questa nuova direttiva: ad esempio, Oscar Farith Pino Herrera, fondatore della Cáñamo Industrial Ecuador (associazione che rappresenta il settore nazionale), sono i proprietari più ricchi a temere la riforma perché come primo effetto avrà quello di aumentare la concorrenza. Per Herrea, infatti, si “corre il rischio” che nel giro di pochi anni l’Ecuador possa diventare uno dei più grandi produttori del mondo non solo nella canapa industriale, ma anche di quella terapeutica.

Infatti, secondo la nuova norma il possesso non è più punibile, in ogni caso, quando la canapa si usa per scopi medici e, di conseguenza, giustificato da una diagnosi professionale.

Maggiori potrebbero essere le restrizioni per la produzione, in quanto può essere autorizzata solo dall’autorità nazionale sanitaria per la fabbricazione di medicinali con comprovata “qualità e sicurezza”. I vincoli sarebbero tali da far dubitare alcuni sulla possibilità reale di vedere poi realmente arrivare la cannabis terapeutica nelle farmacie.

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