Quasi due terzi degli svizzeri sono favorevoli alla legalizzazione della canapa, a condizione che ci sia una ben precisa regolamentazione, che tuteli in particolar modo i minorenni. È quanto si deduce da un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Sotomo e presentato a Berna dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Due terzi degli interpellati sostengono le previste sperimentazioni pilota sulla dispensazione controllata di canapa per il consumo a scopo ricreativo. Nelle città la percentuale dei favorevoli oltrepassa addirittura l’80%.
Secondo gli intervistati il contenimento del mercato nero e la maggiore sicurezza nel consumo sono i fattori più importanti a favore della legalizzazione. Le principali ragioni dei contrari sono i danni che la canapa provoca al cervello dei giovani e il fatto che la legalizzazione possa far apparire meno gravi i rischi legati al consumo di droga.
Quasi due terzi della popolazione, inoltre, si è espressa a favore di un’età minima di 18 anni per il consumo. Una buona metà auspica un rigoroso divieto di pubblicizzare i prodotti a base di canapa. Oltre il 40% propende invece per una regolamentazione rigorosa nel senso di disposizioni analoghe a quelle che vigono per le sigarette o le bevande alcoliche.
Per oltre la metà degli intervistati occorre anche potenziare la prevenzione e la limitazione della concentrazione di THC nei prodotti legali a base di canapa. Quasi la metà si esprime inoltre a favore di una quantità massima di canapa per ogni acquisto e di un obbligo di ricorrere a una consulenza per le persone che presentano un consumo problematico.
Il sondaggio è stato realizzato tra la fine di gennaio e l’inizio di aprile 2021 su 3166 persone maggiorenni domiciliate in Svizzera e aventi diritto di voto, attinte dalla base di campionamento dell’Ufficio federale di statistica (UST).