Qualora siate appassionati di cibi alla cannabis light ma non volete usare il burro potete tranquillamente optare per l’olio di cocco, dato che è una perfetta base lipidica per accogliere i cannabinoidi e utilizzarli nei vostri piatti.
Per la ricetta dell’olio di cocco alla cannabis light potrete usare cime ma anche gli scarti (come foglie e steli vicini all’infiorescenza) che contengono comunque un po’ di cannabinoidi, così nulla del raccolto andrà sprecato. Il nostro consiglio è utilizzare solo prodotti di qualità, sia per quanto riguarda la vostra base di olio di cocco (che dovrebbe essere biologica ed estratta a freddo) che per quanto riguarda la vostra cannabis light.
L’occorrente per realizzare l’olio di cocco alla cannabis light è:
- Una pentola in ghisa, terracotta oppure pietra;
- Una bottiglia d’acqua distillata da 1,5 litri;
- Una tazza capiente di olio di cocco;
- 60 gr di cannabis light se utilizzate anche gli scarti, meno se userete solo infiorescenze.
- Contenitore capiente;
- Setaccio;
- Grinder;
- Teglia da forno.
Prima di tutto bisogna decarbossilare la cannabis light, quindi vanno inseriti i fiori e il materiale vegetale in forno caldo (105°C e 110°C) per 30 minuti, poi bisogna togliere le cime e farle raffreddare.
All’olio liquido che avete stemperato nella pentola (basta arrivare sopra ai 25°C) aggiungete l’acqua e mescolate, tritate le cime finemente e aggiungetele al mix. A questo punto scaldate la miscela su fiamma medio bassa per circa un’ora, mescolando molto spesso. Passato il tempo trasferire su fuoco molto basso e lasciare sobbollire per minimo 8 ore. La temperatura non dovrebbe mai superate i 130°C.
A fine cottura lasciate intiepidire e filtrate il composto con attenzione anche più volte se necessario. A raffreddamento avvenuto mettete l’olio in un contenitore perfettamente pulito e chiuso che dovete mettere in frigo. Quando sarà solidificato potete togliere la parte liquida rimasta sul fondo e porzionare il vostro olio di cocco, congelandolo ed usandolo all’occorrenza.