Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e curative il CBD stimola la rigenerazione del tessuto cardiaco e aiuta a mantenere in salute tutto sistema circolatorio. Vediamo qui insieme perché il CBD può essere, così, un valido integratore per coloro che soffrono di patologie collegate al cuore.
Insieme alla medicina convenzionale e alle buone abitudini, il cannabidiolo, cannabinoide derivato della cannabis non psicoattivo, può essere efficace nella prevenzione dei problemi che causano infarti e ictus. Il cuore e i vasi sanguigni trasportano il sangue in tutto il corpo, quando l’apparato è in difficoltà può scatenarsi un attacco cardiaco, con conseguente lesione di tessuti del miocardio, o un ictus in grado di provocare problemi celebrali.
Una condizione infiammatoria può essere sia la causa che una conseguenza di questi gravi problemi ed ecco che entra in gioco il CBD: sono le sue doti antinfiammatorie a renderlo una sostanza in grado preservare e rigenerare i tessuti del sistema cardiovascolare.
L’aritmia è una grande fonte di preoccupazione per i cardiopatici, in pratica avviene quando il battito cardiaco non è regolare e va o troppo veloce o troppo lento e si manifesta con sensazione di spossatezza, palpitazioni, dolore toracico o addirittura infarti. Nei casi peggiori l’aritmia può persino portare a ictus o insufficienza cardiaca.
Il CBD è efficace anche sulla prevenzione di fattori scatenanti delle malattie del cuore e dell’apparato circolatorio, soprattutto per quanto riguarda lo stress e l’obesità. Secondo uno studio, infatti, una sola dose di cannabidiolo è già in grado di ridurre la pressione arteriosa a riposo e potrebbe contribuire alla stabilizzazione dei valori sregolati a causa di tensioni emotive e momenti di stress.