L’endometriosi è una patologia caratterizzata dalla crescita anomala di tessuto della mucosa uterina al di fuori dell’utero o in o in porzioni di utero non appropriate. L’endometrio è sensibile agli ormoni estrogeni e subisce delle modificazioni nel corso del ciclo mestruale (aumenta e diminuisce il proprio spessore), per questo la presenza di questo tessuto in zone anomale porta a uno stato di infiammazione cronica, provocando dolori fortissimi.
I ricercatori hanno trattato i topi con una dose giornaliera di THC per 28 giorni, ed è stata riscontrata una diminuzione del dolore nelle aree pelviche, nonché escrescenze endometrial I minori.
Inoltre, uno studio scientifico effettuato nel 2017 ipotizza che per limitare gli stimoli dolorosi correlati all’endometriosi si debba agire sul sistema endocannabinoide (e cita proprio l’utilizzo di cannabinoidi), sostenendo che sicuramente questo risulta essere un’opzione valida non solo per ottenere la gestione del dolore ma in generale può essere efficace anche per limitare il decorso della malattia e le fasi infiammatorie correlate ad essa.
Un altro studio del 2019 ha reso pubbliche le strategie di auto-cura di alcune donne australiane che hanno ricevuto diagnosi di endometriosi, e secondo loro l’utilizzo di cannabis su una scala da 0 a 10 ha un’efficacia media di 7.6 nel ridurre il dolore. Al terzo posto di questa classifica di strategie c’è anche l’assunzione di olio di CBD.