In Colombia è stata autorizzata l’esportazione delle infiorescenze di cannabis per scopi medicinali, così come il regolamento per altri usi industriali, dando di conseguenza slancio allo sviluppo di un’industria legale della marijuana i cui progressi erano stati fino ad oggi lenti.
Il presidente, Iván Duque, ha firmato il decreto di Accesso Sicuro e Informato all’Uso della Cannabis, un regolamento su cui gli investitori insistevano da anni per rilanciare tale attività.
La Colombia è stata un pioniere nella regolamentazione del possesso, produzione, distribuzione, commercializzazione ed esportazione di semi, piante e sostanze derivate dalla marijuana, come oli, pillole, creme ed estratti per scopi medicinali.
“Non siamo più solo nell’uso farmaceutico, stiamo aprendo lo spazio per fare molto di più nei cosmetici, nello sviluppo di componenti per alimenti e bevande e derivati in altri usi industriali come abbigliamento e tessuti”, ha aggiunto Duque.
Il presidente ha stimato il potenziale dell’America Latina nelle esportazioni di prodotti a base di cannabis a circa 6.000 milioni di dollari.
“La revoca del divieto di esportazione di fiori secchi avvia un processo normativo che speriamo venga svolto nei minimi dettagli, nel rispetto di tutti gli standard internazionali”, ha detto a Reuters Juan Diego Álvarez, vicepresidente degli affari regolatori della società Khiron.
“E’ molto importante per il Paese riuscire a chiudere il cerchio normativo, farlo bene sarà fondamentale perché è quello che ci permetterà di accedere ai mercati di destinazione”, ha aggiunto.
L’Associazione colombiana delle industrie di cannabis, Asocolcanna, ha affermato che il paese sudamericano ha ampi vantaggi comparativi e competitivi per la fornitura di fiori secchi, sia per uso medico che come input per la produzione farmaceutica, grazie l’abbondante luce solare e il clima equatoriale.