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L’estrazione dell’olio di CBD

Il processo per l’estrazione del prezioso olio ricco del principio attivo CBD è diverso da quello del normale olio di canapa alimentare.

Il CBD è un fitocannabinoide presente in grandi quantità nella Cannabis sativa ed in grado di fornire numerosi effetti terapeutici all’organismo umano soprattutto sottoforma di olio CBD: nello specifico, è conosciuto per l’effetto calmante, antinfiammatorio e di regolazione omeostatica.

Per produrre un olio di CBD di alta qualità e che preservi intatte le sue proprietà terapeutiche è importante prestare un’attenzione particolare all’intero processo di estrazione, sin dalle prime fasi. Il primo passo fondamentale è la scelta della varietà e anche del metodo di coltivazione, ovvero privo di pesticidi e sostanze tossiche.

Il CBD ha una natura lipidica, pertanto un primo metodo efficace ed economico ma che produce un olio più “sporco” e di qualità inferiore è l’estrazione con solventi. La parte oleosa come il CBD, ma anche cere e altri composti solubili in alcool si legano al solvente che li estrae, il liquido evapora e resta l’olio di CBD.

Un altro processo utilizzato si basa sull’estrazione mediante un altro olio, come ad esempio olio d’oliva. Questo metodo sfrutta il principio chimico “il simile scioglie il simile” e consiste nel formare un’infusione della pianta nell’olio vettore e portare il preparato ad una temperatura tale da attivare i composti, renderli meno stabili e favorire la migrazione di CBD, terpeni e sostanze attive dalla pianta all’olio. Il problema di questa estrazione è che le temperature elevate possono danneggiare molti principi attivi termosensibili che quindi non avranno più un potere benefico. Inoltre, le percentuali di CBD estratte risultano modeste.

Il metodo migliore resta, a nostro parere, quello dell’estrazione con l’uso di gas supercritici e, nello specifico, si usa la CO2 (perché totalmente atossica), priva di odore e presente in natura. L’estrazione con CO2 è molto costosa ma l’olio che si ottiene è di altissima qualità. La CO2 viene portata ad uno stato supercritico, raggiunto questo particolare stato fisico la sostanza è in grado di estrapolare CBD, terpeni e tutti i principi attivi delle inflorescenze di Cannabis sativa, si verifica un processo detto di frazionamento, ottenendo composti assolutamente puri.

Il processo mediante anidride carbonica supercritica permette un controllo selettivo e preciso sia sulle sostanze estratte sia sulla qualità finale dell’olio. Il prodotto finale sarà privo di ogni contaminazione chimica in quanto la CO2 non lascia residui, al contrario dei solventi utilizzati per l’estrazione.

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