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Curare la depressione con la cannabis light

La depressione è la malattia del secolo: ogni anno milioni di italiani spendono una fortuna in psicofarmaci che, però, portano anche gravi effetti collaterali. Spesso la depressione è una patologia sottovalutata, in quanto chi ne soffre deve combattere, oltre che con i pesanti sintomi di tristezza, anche contro lo stigma sociale della gente, che giudica i pazienti depressi semplicemente come pigri o svogliati.

Una stima approssimativa dell’OMS ha calcolato che circa il 25% della popolazione europea ne è colpita, creando un grave danno anche sociale, dato che i soggetti depressi spesso tendono ad isolarsi ed a essere poco attivi.

Ma recenti studi clinici hanno dimostrato che il CBD può essere un valido alleato per combattere i sintomi di questa insidiosa malattia: infatti, il potenziale antidepressivo del cannabidiolo è sicuramente correlato alla sua interazione con il sistema endocannabinoide. In parole povere, il CBD presente all’interno della cannabis light è in grado di influenzare l’umore, la percezione del dolore e le tensioni muscolari.

Solitamente i principali farmaci utilizzati per combattere i sintomi della depressione sono gli inibitori per la ricaptazione della serotonina e gli antipsicotici, che mirano a riequilibrare i fattori neurochimici non nella norma presenti all’interno del soggetto depresso.

Il CBD nell’ultimo decennio è stato parecchio studiato da parte dei ricercatori, ed è emerso che possiede proprietà di regolatore dell’umore: si deduce che è, quindi, utile per combattere sia gli stati ansiosi che quelli depressivi.

Gli endocannabinoidi, infatti, stimolano la produzione di serotonina, ovvero un neurotrasmettitore che svolge funzioni molto importanti all’interno del nostro corpo come la regolazione del tono dell’umore, il desiderio sessuale, il ritmo sonno/veglia e dell’appetito.

Sono molteplici gli studi per curare la depressione che vedono protagoniste terapie a base di CBD e, dal momento in cui saranno validate e standardizzate, potranno diventare un’ottima alternativa ai tradizionali farmaci antidepressivi, annullando anche i pesanti effetti collaterali che questi ultimi comportano.

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